Giuseppe Saggese è il medico che ha preso parte all’esame autoptico sul corpo della bimba uccisa il 24 giugno 2014. Raimondo Caputo è accusato di omicidio e la sua compagna Marianna Fabozzi, secondo l’accusa, ha nascosto i suoi abusi sulle sue tre figlie, tutte in un casa famiglia. Una di loro mostrava segni di disagio quando le operatrici cercavano di occuparsi della sua igiene personale

Gli abusi sulla figlia piccola dell’imputata – Per la Procura è stato ascoltato anche il pediatra Attilio Mazzei, che ha visitato la più piccola delle figlie di Marianna Fabozzi, riscontrando segno di violenze sessuali, che non è riuscito a trovare su un’altra figlia. Mazzei ha visitato la bimba a ottobre 2015. Aveva circa 3 anni e mezzo ed era stata allontanata dal contesto familiare e dal Parco Verde di Caivano. Si trovava, infatti, con le due sorelline maggiori in una casa famiglia. La bambina mostrava segni di disagio quando le operatrici cercavano di occuparsi della sua igiene personale. Un fatto anomalo, ha sottolineato Mazzei, poiché “a quell’età il bambino non ha ancora il senso del pudore”. Diversi i particolari riscontrati durante la visita nelle zone intime “che possono essere riconducibili ad abusi”. Ma anche in questo caso si sarebbe trattato di violenze subite nel corso dell’anno precedente alla visita stessa. I consulenti della Procura, interrogati sul punto dagli avvocati degli imputati, hanno escluso che le lesioni riscontrate sia sul corpo di Fortuna, sia sulla figlia più piccola di Marianna Fabozzi, siano riconducibili danni provocati quando le bimbe venivano lavate.
I racconti delle bambine – La verità delle tre figlie di Marianna Fabozzi su quanto è accaduto a Fortuna Loffredo l’hanno raccontata non solo le parole, ma anche i disegni. Che hanno aiutato a superare l’ostacolo dei condizionamenti, testimoniati dalle intercettazioni ambientali. Tant’è che una delle bambine, benché poco prima avesse riferito di non sapere sulla morte di Fortuna, poi ha disegnato Chicca mentre ballava in presenza di un adulto e una tomba. A raccontarlo in aula è stata la psicologa Rosa Castelluccio, evidentemente commossa, che ha parlato degli incontri avuti con le tre bambine, tra cui l’amica del cuore di Fortuna, ascoltata il giorno stesso della tragedia nella caserma dei carabinieri di Casoria (Napoli). Proprio in caserma fece quel disegno. La psicologa ha anche raccontato di come la bambina ha superato pian piano i condizionamenti della famiglia affinché fornisse la versione che Raimondo Caputo e Marianna Fabozzi volevano, per poi riuscire a liberarsi, una volta al sicuro in casa famiglia e lontana dal contesto familiare. “Vorrei che tutto si risolva”, “Raimondo Caputo deve pagare per quello che ha fatto” ha scritto la piccola in una lettera che lei stessa lesse alla psicologa. La prossima udienza è stata fissata per il 20 dicembre.